Un viaggio attraverso la vita e la morte. I luoghi etruschi di D.H. Lawrence

Il viaggio dello scrittore D.H. Lawrence nell’Italia centrale avvenuto nel 1927 alla scoperta dei siti etruschi.

Lawrence nel suo viaggio in Italia cercava una nuova prospettiva sull’esistenza umana attraverso le antiche tombe. Le sue riflessioni postume rivelano come gli Etruschi, con la loro visione positiva della vita e celebrazione della morte come continuazione, lo influenzarono profondamente.

In questo testo, l’autore mette a confronto l’allegria vivace degli etruschi con la rigidità dei romani e la cupezza del fascismo, manifestando un velato disprezzo per la plebe e idealizzando un’aristocrazia colta e illuminata. Il libro riflette il fascino di Lawrence per una civiltà che esaltava la vitalità e la gioia, in netto contrasto con la sua fragile condizione di salute e la crescente consapevolezza della propria mortalità.

Lawrence intraprende nel 1927 un viaggio nei siti di sepoltura etruschi, accompagnato da Earl Brewster, alla ricerca di una “concezione dell’esistenza umana”.

Questo viaggio rappresenterà una tappa cruciale nella sua riflessione filosofica e esistenziale.

L’influenza dell’esperienza etrusca si rivela decisiva nell’opera di Lawrence negli ultimi anni della sua vita. Le sue meditazioni ruotano attorno al legame tra vita e morte, alimentate dalla fragilità della sua salute e dalla crescente consapevolezza della propria mortalità. Pubblicato dopo la sua scomparsa, il libro evidenzia il valore simbolico del viaggio.

Lawrence descrive gli Etruschi come un popolo che celebra la vita, allontanando ogni ombra di malinconia.

Nelle tombe vede l’espressione di “una realtà gioiosa e serena”, in cui la morte appare come il naturale proseguimento del cammino terreno.

Descrive le tombe etrusche come abitazioni sepolte, ricche di “pitture allegre e intense” che riflettono il “senso giocondo della vita”. Immagina scene di vita quotidiana, con aurighi e festeggiamenti e ” facce che facevano le smorfie e mettevano fuori un palmo di lingua…mantenendo intatto il senso giocondo della vita.”

Mette a confronto gli Etruschi con i Romani, disprezzati per la loro brutalità, e con i Greci, giudicati per la loro perfezione eccessiva. Analizza il rapporto tra Etruschi, Romani e fascisti, approfondendo il contesto storico del suo tempo.

Mostra un atteggiamento di superiorità nei confronti del “gregge proletario”, esaltando l’idea di un governo guidato da anime scelte e aristocratiche, simile a quello dei re etruschi.

L’energia vibrante degli Etruschi si contrappone alla fragile condizione di Lawrence, impegnato nella sua battaglia contro la morte (morirà tre anni dopo).

La sua visione della “gioia di vivere” attribuita agli Etruschi appare come un riflesso del “rimpianto per la forza interiore che gradualmente lo abbandonava”.

“Poichè la vita sulla terra era così bella, la vita sottoterra non poteva esserne che la continuazione” scrive esprimendo la visione etrusca della morte come continuazione della vita terrena.

Luoghi Etruschi” è molto più di un semplice resoconto di viaggio. È un’immersione profonda nei temi della vita, della morte e del senso dell’esistenza, osservati attraverso il prisma della civiltà etrusca e della visione personale di Lawrence. Quest’opera rappresenta una preziosa testimonianza del suo pensiero e del suo legame con il mondo che lo circondava.

Luoghi etruschi, ed. Neri Pozza

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