Esploriamo il “male oscuro”, ovvero la depressione, della letteratura russa del XIX secolo tra mariti infelici, suicidi, adulterio e povertà nelle opere di Tolstoj, Dostoevskij, Bulgakov e Cechov.

Nelle pagine degli autori
La letteratura russa del XIX secolo è rinomata per la sua profondità emotiva e la sua esplorazione di temi spesso cupi e tormentati.
Nelle pagine di autori come Tolstoj, Dostoevskij, Bulgakov, Nabokov, Cechov e Turgenev, si aggirano costantemente mariti insoddisfatti, tentativi di suicidio (riusciti o falliti), adulterio, avvelenamento, alcolismo e una povertà opprimente, sfociando spesso in una profonda disperazione.
Questo “male oscuro” permea opere iconiche come Il Maestro e Margherita di Bulgakov, Ada di Nabokov e la celeberrima Anna Karenina di Tolstoj, diventando quasi uno stereotipo letterario associato alla produzione russa di quel periodo.
Tematiche non proprio allegre
Tra i temi meno allegri spiccano mariti sfortunati, suicidi o attentati, adulteri, matrimoni e passioni pericolose, guerre sociali, decessi per alcolismo, intricati triangoli amorosi, una crescente povertà, complessi conflitti edipici e la dolorosa presenza di malattie mentali.
Autori di spicco come Dostoevskij e Cechov vedono confermata questa tendenza.
Opere fondamentali come Delitto e castigo e I fratelli Karamazov di Dostoevskij sviluppano trame intrise di sfortuna, morte per alcolismo, la tragica condizione di orfani di madre e la sofferenza legata alle malattie mentali, senza dimenticare i tentativi di suicidio, i complessi triangoli amorosi e le aspre dispute su eredità e proprietà.
Anna Karenina di Tolstoj affronta apertamente temi delicati come l’adulterio, il suicidio e le conseguenze di matrimoni pericolosi.
Primo amore di Turgenev esplora l’adulterio, i matrimoni disinteressati e le dinamiche dei triangoli amorosi.
Ne Il dottor Zivago di Pasternak, il lettore si imbatte in suicidi, adulterio, la morsa della povertà, il terrore vissuto dal popolo e il dramma degli orfani di madri.
Persino in Zio Vanja di Cechov emerge un senso di sfortuna e la frustrazione di matrimoni senza amore.
Nonostante Il frequente “Male oscuro” la letteratura russa del XIX secolo possiede un fascino intramontabile.
L’abilità di autori come Cechov nel rivelare le emozioni più profonde di uomini, donne e bambini rende le loro opere incredibilmente coinvolgenti.
Contesto storico culturale
Alla fine del XIX secolo, la Russia conservava ancora un’atmosfera rurale e arcaica mentre la Francia rappresentava un importante punto di riferimento culturale per l’intellighenzia russa, con la lingua francese parlata dalle classi elevate.
L’ammirazione di Tolstoj per Victor Hugo e il suo desiderio di creare una sorta di “Miserabili russo” con Guerra e pace testimoniano questa influenza, pur non mancando alcune critiche alla cultura francese.
Joseph Brodsky, nel suo “Less Than One: Selected Essays”, descrive la Russia come una nazione con un complesso duale di superiorità e inferiorità.
Nonostante ciò, i libri russi continuano ad attrarre molti lettori, offrendo una prospettiva unica sull’animo umano e sulla complessità della vita. La loro capacità di “cambiare insieme a noi” ad ogni rilettura li rende compagni preziosi nel tempo.
Elenco di Libri citati:
Il maestro e Margherita – Michail Bulgakov
Ada o ardore – Vladimir Nabokov
Anna Karenina – Lev Tolstoj
Delitto e castigo – F. Dostoevskij
I fratelli Karamazov – F. Dostoevskij
Primo amore – Turgenev
Il dottor Zivago – Boris Pasternak
Teatro – Cechov
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