Anche i personaggi di fantasia, ogni tanto, si concedono una vacanza. Turisti a volte per caso. Proprio come nella realtà, questo momento di pausa può aiutarli a rompere la monotonia delle loro abitudini, favorendo interazioni più dinamiche e contribuendo a placare i loro conflitti interiori.
Gli alberghi descritti nei romanzi, possono rappresentare un ambiente affascinante per uno scrittore. Accolgono una vasta gamma di persone estranee tra loro, che condividono le notti sotto lo stesso tetto e si influenzano inconsapevolmente l’un l’altro, e poi può succedere di tutto.
La solitudine di alcuni personaggi letterari può catturare interesse e fascino, suscitando curiosità. Ci si interroga sul perché questi individui scelgano di non partecipare alla vita comune: è forse per incapacità o perché possiedono una conoscenza che sfugge agli altri? La loro solitudine spesso incuriosisce il lettore, nascondendo storie da scoprire. Tuttavia, non esiste un “tipico” solitario: essi possono assumere ruoli diversi, essere pericolosi, attenti, felici, disperati o nessuna di queste cose. Ecco alcuni solitari affascinanti in letteratura.
The Life and Adventures of Robinson Crusoe, Alexander Frank Lydon (1836-1917)(altro…)