Al paese dei libri. In una cittadina del Galles si riversano tutti i libri usati del mondo

Al paese dei libri è un testo di Paul Collins scritto in prima persona sull’esperienza che l’autore ha avuto nella città gallese di Hay-on-Wye.

Alcuni libri in vendita nella cittadina di Hay on Way (da Wikipedia)


Nel tentativo di lasciare San Francisco, dove il costo della vita è diventato insostenibile per loro e il loro neonato, Collins e sua moglie vendono il loro appartamento. Senza preoccuparsi delle opportunità lavorative, si trasferiscono nella cittadina gallese di Hay-on-Wye, dove Collins aspira a intraprendere una carriera come scrittore.

Negli anni ’70, grazie alla visione di un imprenditore eccentrico e facoltoso, la città si è trasformata nella capitale mondiale dei libri usati. L’autore incontra fortuitamente un magnate di questo settore, che gli propone un lavoro con salario minimo.

Per sei mesi esplorerà e catalogherà montagne di libri e riviste che fin dall’inizio avevano poche speranze di successo: memorie apocrife, confessioni di mogli di scrittori, riviste con titoli altisonanti come “Miracoloso! Bizzarro! Stravagante!” Alla fine, troverà una sistemazione in un vecchio pub.

La nostra ultima speranza di trovare casa a Hay è il Sixpence House. Finora l’abbiamo accuratamente evitato. È un grande pub sconsacrato, dalla struttura irregolare; avrà qualche secolo, ed è piantato come un chiodo proprio al centro del paese. Sembra che tutti se ne siano fatti un’idea – questa: È una topaia. Chiunque la compri tenta subito di rivenderla, solo che non ci riesce.

Collins, un appassionato cacciatore di libri dimenticati, adora scoprire quelle gemme oscure destinate a rimanere fuori stampa. Tra le sue letture serali preferite c’è una semplice raccolta di riflessioni e sermoni del 1860.

Con il suo stile divagante, l’autore inserisce numerosi aneddoti letterari che rendono il volume piacevole e intrigante.

Tra questi, la storia della truffa legata al presunto libro di memorie Sono stata la cameriera di Hitler di Pauline Kohler e uno sguardo dietro le quinte dell’opera di Harriet Beecher Stowe, l’autrice de La capanna dello zio Tom.

Sebbene la brevità e il tema possano far sembrare il testo leggero e superficiale, c’è una profondità nascosta. Collins esplora il concetto di mortalità e rinascita, riflettendo spesso su di esso e scavando tra libri più antichi di lui.

Menziona anche la morte di sua nonna avvenuta durante il suo soggiorno nel paese.

Viene descritto il suo fallimento nella ricerca di un luogo in cui stabilirsi a Hay, arrivando alla conclusione che, nonostante il suo patrimonio culturale americano e l’amore per il Regno Unito, si sentirebbe fuori luogo come britannico.

Collins, nel suo vano tentativo di trovare un luogo dove stabilirsi, ha tutto il tempo per riflettere sui libri, sulle differenze tra gli Stati Uniti e il Regno Unito, e sulla città di Hay. I numerosi aneddoti letterari rendono il volumetto affascinante e amabile, mantenendo un delizioso richiamo per i bibliofili.

Il libro

AL PAESE DEI LIBRI

Paul Collins

Adelphi

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